Belvì Turismo

CASTAGNETI

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Incastonato ai piedi del massiccio montuoso Gennargentu, Belvì è un piccolo paese che vanta un’inestimabile ricchezza nel suo patrimonio naturalistico: tutto intorno all’abitato si estendono duemila ettari di boschi di leccio, quercia, roverella e agrifoglio, insieme a castagneti e noccioleti che danno vita a prodotti di eccellenza.

Il territorio della Barbagia-Mandrolisai, di cui Belvì fa parte, ospita il 90% dei castagneti sardi, alcuni dei quali plurisecolari. Il momento della raccolta delle castagne, in autunno inoltrato, è da sempre una festa per le comunità montane come quella belviese. Gli abitanti del luogo erano soliti perlustrare il terreno nelle campagne alla ricerca dei frutti, tra ricci e foglie, muniti di un bastone di legno (fustigu): è da qui che nasce la tradizione chiamata affustigare.

NOCE SECOLARE

Tra i giganti verdi del territorio di Belvì c’è anche il maestoso noce secolare, uno tra gli alberi più grandi della Sardegna, che si erge imponente nella valle di Occili: una meraviglia naturale da ammirare in ogni momento dell’anno per apprezzare tutte le sfumature delle foglie al cambiare delle stagioni, inclusa la bellezza del foliage nel pieno dell’autunno.

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PITZ'E PRANU

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La presenza rassicurante delle montagne e l’immensità dei boschi tutto intorno: è questo lo spettacolo della natura di cui si può godere durante le passeggiate in aperta campagna. Genna ‘e Arredelu, punto privilegiato di osservazione specialmente al tramonto, congiunge idealmente Belvì con il vicino paese di Aritzo e il Texile, tacco calcareo dalla forma particolare. Ma se c’è una vetta cara ai belviesi, quella è Pitz’e Pranu: il monte è considerato la sentinella del paese, tanto da aver ispirato i poeti del luogo a dedicargli i loro versi.

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